La fibromialgia (FM) è una sindrome complessa caratterizzata dalla presenza di dolore diffuso e fatica, spesso associati a disturbi del sonno, dell’umore, cognitivi, sindrome del colon irritabile e cefalea. La combinazione di trattamenti farmacologici e terapie complementari o alternative sembra essere il miglior approccio terapeutico. L’agopuntura “somatica” è ampiamente utilizzata nel trattamento della FM, tuttavia in letteratura è presente solo un recente studio di Iannuccelli et al. in cui è stata combinata con l’agopuntura “addominale” in pazienti fibromialgici. Il metodo “addominale” utilizza un microsistema di punti localizzati nella regione periombelicale (rappresentazione olistica dell’organismo) in cui il sistema testa-colonna-arti è rappresentato dal sistema Shen Gui. Gli autori hanno utilizzato la sola agopuntura “addominale” in 21 pazienti affette da FM (criteri diagnostici ACR 1990 e 2010). All’inizio del trattamento 5 pazienti assumevano duloxetina da circa 3 mesi e hanno continuato la terapia farmacologica per tutta la durata del trattamento. Sono state effettuate 12 sedute con cadenza bisettimanale. Gli obiettivi dello studio sono stati quelli di valutare l’eventuale riduzione del dolore ed il miglioramento della qualità di vita. I Trigger Points (TP) ed il dolore sono stati valutati all’inizio del trattamento (T0), dopo 15 giorni (T1), alla fine del trattamento (T2) e a 3 mesi dall’inizio del trattamento (T3). Ai tempi T0, T1, T2 queste valutazioni sono state fatte prima e dopo ogni seduta. La qualità di vita è stata valutata tramite le variazioni sui punteggi di FIQ, FAS, HAQ, ZSAS, ZSDS al tempo T0, T2 e T3. Gli agopunti utilizzati sono stati: 12-4-6-10 RM, 15 SP e 17 KI bilateralmente; 24 ST bilateralmente, 9 RM e punti extra meridiano per i dolori localizzati nella parte alta; 26 ST bilateralmente e punti extra meridiano per i dolori localizzati nella parte bassa. E’ stata effettuata una puntura profonda, media o superficiale in base all’agopunto.
È stata riscontrata una riduzione del numero di TP (15 T0 vs 12,7 T1 vs 11,3 T2 vs 11,19 T3) e del dolore (VAS 79 T0 vs 63,3 T1 vs 40,9 T2 vs 39,5 T3). I miglioramenti sono stati rilevati anche a termine di ciascuna seduta. Tutte le pazienti hanno mostrato una buona compliance. Si è potuto constatare un miglioramento della qualità di vita con la riduzione dei punteggi ai questionari clinimetrici rispetto ai valori basali.
Questi dati suggeriscono che l’agopuntura “addominale” potrebbe rappresentare un trattamento complementare utile per il dolore ed i sintomi associati nei pazienti fibromialgici. Gli agopunti utilizzati hanno relazioni specifiche con precise aree del corpo e rappresentano afferenze selettive per il sistema nervoso centrale per cui possono essere utili per il recupero dell’omeostasi funzionale. Gli effetti spesso immediati del trattamento e l’utilizzo di agopunti non TP possono favorire la compliance, tuttavia l’efficacia dipende dalla sequenza e dalla profondità di infissione degli aghi, nonché dalla precisione nel reperimento degli agopunti per cui una localizzazione imprecisa di qualche millimetro può rendere il trattamento inefficace. Una maggiore numerosità del campione ed un follow-up più lungo potranno permettere una valutazione più approfondita della significatività dei dati.
De Santis S., Testa A., Mastrantuono A., Berrettoni R., Orsini P.L., Marinangeli F. Agopuntura addominale per il trattamento della fibromialgia: studio pilota
Abstract presentato al 37° Congresso Nazionale Associazione Italiana per lo Studio del Dolore, Stresa, 22-24 maggio 2014