L’obiettivo primario dell’assistenza psichiatrica è “mantenere i pazienti e gli altri al sicuro”, tuttavia, gli ambienti di salute mentale affrontano diverse sfide che possono compromettere la sicurezza, come per esempio le cadute dei pazienti, reazioni avverse agli interventi terapeutici e comportamenti difficili. La violenza rimane un problema critico, con un numero significativo di pazienti psichiatrici ricoverati che hanno comportamenti violenti, autolesionistici o rivelano tendenze suicide. Inoltre, fino all’85% del personale della salute mentale riferisce di aver subito aggressioni, con conseguenti lesioni fisiche e psicologiche.
Queste sfide alla sicurezza sono potenziali antecedenti della coercizione, che portano all’uso di misure coercitive (CM). Le CM sono definite come “una misura medica eseguita contro i desideri autodeterminati del paziente o nonostante l’opposizione”. Le CM formali includono il ricovero involontario, l’osservazione, l’isolamento, la somministrazione forzata di farmaci e la contenzione, mentre le CM informali comprendono pratiche come la persuasione, la manipolazione e la minaccia.
L’uso di misure coercitive (CM) e tecnologie di sicurezza (ST) nell’assistenza sanitaria mentale continua a sollevare preoccupazioni etiche e pratiche, che incidono sia sul benessere dei pazienti che del personale. Gli infermieri di salute mentale (MHN) e gli studenti infermieri (NS) svolgono un ruolo chiave nel processo decisionale riguardante questi interventi. Tuttavia, i loro atteggiamenti, in particolare nei confronti degli ST, rimangono poco esplorati in Italia. Questo protocollo di studio vuole introdurre un nuovo quadro concettuale e analizzare gli atteggiamenti degli MHN e degli NS italiani nei confronti di CM e ST in contesti di salute mentale e valutare anche l’influenza di fattori sociodemografici e psicologici, tra cui stress, ansia, depressione, stigma e umanizzazione su questi atteggiamenti. La ricerca va condotta in due fasi. La fase 1 con un sondaggio a livello nazionale su di un campionamento intenzionale di MHN e NS per valutare i loro atteggiamenti e fattori correlati. La fase 2 viene condotta con interviste qualitative, sempre su di un campione ragionato di MHN e NS per esplorare più approfonditamente le prospettive dei partecipanti sugli ST.
I dati quantitativi sono analizzati utilizzando statistiche descrittive e inferenziali, mentre i dati qualitativi tramite analisi tematiche. Il quadro che ne emerge può essere sicuramente utili per indirizzare verso lo sviluppo di politiche, programmi educativi e pratiche cliniche sia nel panorama italiano che internazionale. Inoltre, il quadro concettuale proposto potrebbe guidare la ricerca futura in questo campo.