Introduzione
Il dolore è un problema sanitario multidimensionale, è uno dei sintomi che le persone più temono e rappresenta il motivo predominante per il quale i pazienti cercano cure sanitarie(1, 2). Gestire in modo efficace il dolore rappresenta un dovere professionale ed etico, come indispensabile buona pratica clinica, sostenuta da diversi enti nazionali ed internazionali per la necessità di limitare la sofferenza associata (JCI) (3). Nonostante tutto ciò, ancora oggi molti pazienti ricevono una valutazione e un sollievo del dolore insufficienti e inadeguati (4,5). La Joint Commission International ha infatti incluso la gestione del dolore tra gli standard indispensabili, considerando il sotto-trattamento del dolore addirittura come un errore medico (6). La corretta gestione del dolore è un’alta priorità sanitaria (7) e per questo è necessario limitare le barriere che ne ostacolano l’ottimale gestione. Tra le più importanti si annoverano le ridotte conoscenze e competenze da parte del personale sanitario che ogni giorno fornisce cure sanitarie a tutti i livelli (8), che si forma in contesti accademici non sempre sensibili al fenomeno dolore, come è emerso da una recente indagine sul territorio nazionale (9).
Il panorama internazionale non è però così diverso da quello italiano. Infatti, uno studio svolto in Giordania (10) mostra come le conoscenze degli studenti sulla gestione del dolore siano limitate e influenzate soprattutto dallo scarso utilizzo delle scale di valutazione durante il tirocinio, come accade pariteticamente al personale infermieristico. Sono altresì descritte in letteratura, sempre tra gli studenti, scarse conoscenze sulla valutazione del dolore (10,11), sulla somministrazione delle scale e sulla loro interpretazione, in quanto in molti studenti è frequente il pensiero che il paziente che riferisca dolore tenda sempre a sovrastimarlo (12,13).Inoltre si riscontrano scarse conoscenze in merito alla somministrazione dei farmaci analgesici, in particolare sull’uso dei farmaci oppioidi (14-16), sulla loro azione e sui loro possibili effetti collaterali (17,12).
Sul panorama nazionale sono state realizzate poche indagini in merito (11,18) per verificare quale percezione di competenza esprimono gli studenti di un corso di laurea in infermieristica al termine del proprio percorso formativo. Da entrambi gli studi emerge che gli studenti ritengono di non avere una preparazione ottimale espressa prevalentemente nella collaborazione alla somministrazione dei trattamenti farmacologici e nell’utilizzo di scale di valutazione per il dolore. Molto limitata è la conoscenza e l’applicazione di approcci non farmacologici complementari ai farmaci. Gli studenti ritengono che la preparazione fornita dal piano di studi non sia adeguata alle reali necessità cliniche degli assistiti e alla realtà assistenziale.
È in questa ottica la necessità di potenziare durante il percorso accademico agli studenti infermieri, al fine di acquisire conoscenze e nuovi atteggiamenti, e competenze specifiche spendibili nella realtà assistenziale, sempre più complessa e articolata (9). Tale percorso è essenziale per preparare gli studenti infermieri alle sfide assistenziali previste come futuri infermieri (14). Al fine di comprendere quali differenze siano presenti rispetto al 2013, in termini di conoscenze e attitudini sul dolore è stato realizzato il presente studio.
Pertanto l’obiettivo di questo studio è di descrivere il livello di conoscenze e di attitudini degli studenti universitari, in merito alla gestione del dolore, del corso di Laurea in Infermieristica di tre differenti università nella città di Roma.