Soglia del dolore: i fattori che influenzano la percezione del dolore nel bambino

RIASSUNTO
Il dolore è il motivo più frequente per il quale le persone chiedono assistenza sanitaria. Durante questa revisione si è riscontrata in letteratura una mancanza di attenzione a trattare il dolore dei bambini. Molte sono le motivazioni, per esempio, ci sono credenze secondo le quali i bambini non provano dolore così intensamente come gli adulti, o che i bambini sono più resistenti al dolore. Questo articolo analizza i fattori che possono influenzare la percezione del dolore nel bambino. In letteratura vengono descritti diversi fattori come rilevanti sul determinismo della percezione di soglia del dolore: genere, età, mutazione del patrimonio genetico, variabili psicologiche, contesto socio-familiare, cultura ed etnicità.
Metodi: è stata condotta una revisione della letteratura utilizzando le banche dati di PubMed e Cinhal. La revisione ha studiato la letteratura prodotta e pubblicata tra il 2005 e il gennaio 2015. Sono stati ricercati articoli pertinenti su una popolazione pediatrica con età compresa tra 0 e 18 anni.
Risultati: dalle ricerche effettuate su entrambe le banche dati sono stati trovati 116 articoli (54 su PubMed e 69 su Cinhal) e sono stati selezionati 16 articoli. Inoltre, con la metodologia dello snow-balling, sono stati ottenuti 4 articoli, per un totale di 20 articoli. I fattori che determinano la percezione della soglia del dolore sono stati divisi nelle seguenti categorie: biologici, psicologici, sociali e culturali.
Conclusioni: sono diversi i fattori che influenzano la percezione del dolore nei bambini ed è necessario conoscerli e comprenderli per migliorare l’assistenza e personalizzarla. Necessitano altri studi in merito.
PAROLE CHIAVE: bambino, dolore acuto, dolore cronico, dolore pediatrico, famiglia, percezione del dolore, soglia del dolore,

Pain Nursing Magazine 2015;4: 73-84

RIcevuto: 7 aprile 2015
Ricevuta revisione: 16 maggio 2015
Accettato: 21 maggio 2015

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Qualità di vita delle donne con dolore cronico pelvico da endometriosi

RIASSUNTO
Introduzione. L’endometriosi rappresenta la prima causa di dolore pelvico cronico in donne in età fertile, con rimarchevole impatto sulla qualità di vita.
Metodi. È stata condotta una ricerca bibliografica relativa agli ultimi 10 anni, dal 2004 al 2014, consultando le banche dati Pubmed, CINAHL, con il supporto di Nursing Reference Center, Consumer Health Information e siti governativi.
Risultati. 383 gli articoli scientifici individuati, 12 dei quali sono stati considerati eleggibili. Dai risultati della nostra revisione emerge che nelle donne con CPP da endometriosi è notevole l’influenza sulla sfera psicologica e sociale con limitazioni nelle attività di vita quotidiane e nella relazione di coppia. Inoltre, il dolore correlato ha comportato assenze per malattia dal proprio posto di lavoro e una perdita di produttività fino alla perdita dello stesso.
Conclusioni. Il dolore pelvico cronico nell’endometriosi è un problema di salute in grado di avere effetti invalidanti sulla donna e sulla sua qualità di vita. Sono necessari ulteriori studi, in particolare nel panorama italiano, in grado di determinare il suo impatto su e per comprenderne le soluzioni da parte delle politiche sanitarie nel nostro Paese.

PAROLE CHIAVE: attività di vita quotidiana, dolore cronico pelvico, endometriosi, femmine, produttività lavorativa.

Pain Nursing Magazine 2015; 4:18-26

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Approccio terapeutico al dolore pelvico nella donna: rassegna della letteratura

RIASSUNTO
Introduzione. Scopo del presente studio è la ricerca in letteratura dei vari approcci terapeutici nei confronti del dolore pelvico cronico (CPP) nel sesso femminile.
Materiali e metodi. E’ stata realizzata una revisione della letteratura sui database PubMed, CINAHL, Cochrane e ILISI. A tale scopo sono state utilizzate le parole MeSH e subheading pelvic pain, therapy, treatment con l’uso dell’operatore booleano AND, per delimitare il numero dei risultati.
Gli articoli selezionati riguardavano studi in lingua inglese che italiana, pubblicati nel periodo compreso tra il 2004 il 2014, riferiti a donne adulte con età compresa dai 19 ai 65 anni affette da CPP.
Risultati. Sono stati ottenuti in totale 1185 articoli, di cui 153 eleggibili, e selezionati per la revisione 56. Dalla revisione della letteratura raccolta si evince un approccio non uniforme al CPP, in quanto lo stesso può originare da organi diversi da quelli della zona pelvica. Diverse associazioni (ACOG Comittee on Practice Bulletins-Gynecology; Society of Obstetricians and Gynecologist of Canada; European Association of Urology; British Pain Society) hanno effettuato una classificazione e compilato linee guida, in base al determinismo del CPP, allo scopo di uniformare i trattamenti e guidare gli specialisti nel corretto inquadramento diagnostico-terapeutico. Il trattamento del CPP si avvale di trattamenti multidisciplinari, a base di farmaci, ormoni, trattamenti non farmacologici, quali fisici, psicologici e complementari. Vengono inoltre valutate descritte le tecniche chirurgiche più appropriate per la cura dell’endometriosi se strettamente legata al CPP.
Conclusioni. La letteratura ha evidenziato come l’approccio multidisciplinare nel CPP è quello che garantisce il maggior successo terapeutico e dove possono integrarsi le varie offerte terapeutiche, e dove diverse discipline possono contribuire assieme a garantire risultati comuni, come quella infermieristica.
PAROLE CHIAVE
Dolore pelvico cronico, endometriosi, cistite interstiziale, approccio multidisciplinare, terapia, trattamento, linee guida.

Pain Nursing Magazine 2015; 4: 27-39

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Le conoscenze e le attitudini degli infermieri nella gestione del dolore: una revisione narrativa della letteratura

RIASSUNTO
Introduzione. Il dolore è un problema sanitario sottovalutato e sottotrattato. La sua inefficace gestione può essere correlata anche ad una carente conoscenza e attitudine del personale sanitario e, in particolare, del personale infermieristico che opera all’interno dei sistemi sanitari. Lo scopo di questa revisione è di descrivere i risultati degli studi sulle conoscenze e sulle attitudini degli infermieri nella valutazione e gestione del dolore.
Metodi. È stata effettuata una revisione bibliografica, dal 2004 al 2014, utilizzando le banche dati CINHAL, ILISI e Pubmed, includendo tutti gli studi che focalizzavano l’attenzione sulla misurazione delle conoscenze e attitudini degli infermieri nella valutazione e gestione del dolore. Le queries di ricerca sono state ottenute utilizzando le parole chiave education, knowledge, pain, pain management, attitudes, nurses con gli operatori booleani AND, OR o NOT.
Risultati. Sono stati ottenuti 417 articoli di cui eleggibili 37. La maggior parte degli articoli ha evidenziato una conoscenza insufficiente e attitudini limitate da parte del personale infermieristico sulla valutazione e trattamento del dolore. Permangono attitudini consolidate e obsolete e resistenze sull’uso di oppioidi, per timore dei loro effetti collaterali, e sull’uso di strumenti validati utili a misurare il dolore, insieme ad altri condizionamenti causati dal limitato numero di infermieri, insufficiente a garantire più adeguate possibilità di valutazione e gestione del dolore. I livelli di competenza infermieristica sono risultati lievemente migliori negli infermieri in possesso di una formazione post-base o aggiornati con periodici corsi di formazione o che lavorano in strutture specialistiche, dove si affronta quotidianamente il problema “dolore”.
Conclusioni. Sono necessari ulteriori studi in grado di monitorare il livello di conoscenza e di attitudini nella gestione del dolore da parte degli infermieri, e, in particolare in Italia, opportuni programmi educativi rivolti alla riduzione dei gap formativi necessari a limitare la sofferenza.

PAROLE CHIAVE: attitudini, conoscenze, dolore, formazione, infermieri, gestione del dolore.

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