RIASSUNTO
La rete di cure palliative, attraverso i vari setting assistenziali e una équipe multidisciplinare, opera per il raggiungimento della massima qualità di vita possibile per i pazienti in fase terminale di malattia, assicurando anche sostegno e supporto ai familiari spesso non in grado di gestire in maniera adeguata l’avvicinarsi della morte del congiunto. L’articolo descrive l’esperienza di costruzione del team di assistenza multidisciplinare nell’Hospice “Casa Margherita” dell’Aquila, nato da pochi anni.
Parole chiave: cure palliative, équipe, famiglia
Ricevuto il 12 aprile 2017-08-14
Accettato dopo revisione il 30 aprile 2017
DOI: 10.19190/PNM2017.1ex28
Autore: Maria Loreta Lippa
Il fine vita: le cure palliative e le dichiarazioni anticipate di fine vita
RIASSUNTO
Quello del fine vita è un tema complesso sul quale sono in corso da anni dibattiti sociali, etici, religiosi e politici. Comprende tematiche importanti come il rischio di accanimento terapeutico, le problematiche dell’eutanasia, la sospensione delle terapie, l’idratazione e la nutrizione artificiale, la terapia del dolore, le cure palliative, le dichiarazioni anticipate e il testamento biologico. Si comprende quindi l’importanza di studiare tutti i fattori etici e culturali, al fine di accrescere la consapevolezza della reale portata del problema e provare a concretizzare linee guida standard comuni per gli operatori sanitari. L’obiettivo dei sanitari deve essere quello di mantenere la migliore qualità di vita possibile, sia nella fase di malattia avanzata in progressione, che in quella prossima alla morte. Una ricerca sistematica nel database elettronico Medline ha permesso di valutare la letteratura scientifica presente sull’argomento e approfondire raccomandazioni ed evidenze scientifiche. Le cure palliative nascono come risposta al non abbandono del paziente e del rispetto della persona inguaribile che viene assistita garantendo la presa in carico globale, assicurando il sollievo dal dolore, la cura di tutte le fonti di sofferenza, fisica, psicologica, sociale e spirituale. Le dichiarazioni anticipate di fine vita ad oggi rimangono al centro di una discussione politico-sociale e sanitaria che sembra non promettere a breve la promulgazione di una legge specifica che garantisca al paziente di rifiutare od accettare un trattamento nella fase terminale della propria vita. La gestione ottimale dei sintomi, innanzitutto il dolore, rappresentano comunque un aspetto fondamentale per evitare decisioni estreme quali l’eutanasia.
PAROLE CHIAVE: fine vita, DAT (dichiarazioni anticipate di trattamento), cure palliative.
Ricevuto: 6 dicembre 2015
Accettato dopo revisione: 27 dicembre 2015