Riassunto Il dolore è un problema universale che non risparmia le persone in cure palliative e le cure di fine vita. Rimangono ancora numerose le…
Leggi tutto Cenni sulla valutazione del dolore in cure palliativeCategoria: Approfondimenti
Introduzione al Therapeutic Touch come trattamento complementare e infermieristico nella gestione del dolore
RIASSUNTO
Il Theraputic Touch (TT) è un trattamento energetico sviluppato all’interno della Facoltà di Scienze Infermieristiche di New York, a partire dagli anni ‘70, grazie all’intuizione e al contributo di Dolores Krieger, docente di infermieristica, e di Dora Kunz. Il loro modello, che trova spunti scientifici nella teoria infermieristica di Martha Rogers, si focalizza sull’unicità della persona come sistema aperto, come campo energetico in relazione continua con l’ambiente. Il TT si avvale del modello olistico e della capacità di riequilibrare i flussi di energia delle persone assistite, che risultano essere compromessi dallo stato di malattia, e viceversa. Riequilibrare il campo energetico rappresenta l’obiettivo principale del TT, con il risultato di migliorare il benessere, applicabile nel caso di condizioni di stress, nella limitazione degli effetti collaterali della chemioterapia, nel miglioramento dei tempi di guarigione di una ferita e nella gestione delle cure di fine vita. Il TT come trattamento complementare alla medicina allopatica, può migliorare gli esiti terapeutici nella gestione del dolore, sebbene il suo uso sia ancora controverso, in quanto supportato da limitate evidenze scientifiche. Sono pertanto necessarie ulteriori ricerche in proposito, al fine di giustificarne la sua appropriata applicazione nella pratica infermieristica e sanitaria.
Parole chiave: therapeutic touch, dolore, campo energetico, CAM, medicina complementare
Ricevuto il 4 dicembre 2016
Accettato dopo revisione il 10 gennaio 2017
DOI: 10.19190/PNM2016.3ap112
Il dolore reumatico nell’anziano
RIASSUNTO
È di tutta evidenza che il dolore è in grado di peggiorare la qualità di vita del paziente – e del soggetto anziano, in particolare. In una recente survey italiana, condotta sull’intera popolazione di una cittadina umbra, fra le molteplici altre valutazioni ha confermato che le malattie reumatiche croniche compongono il gruppo di affezioni con maggiore prevalenza di dolore cronico, attestandosi ad oltre il 50% di tutto il campione studiato. L’articolo fa il punto su epidemiologia, fisiopatologia, nosografia del dolore reumatologico nel paziente anziano e sulle terapie, dimostrando come il medico che si prende cura di un paziente anziano con dolore cronico dovrà essere un esperto terapeuta sul piano farmacologico, ma anche saper trattare il dolore cronico come una malattia globale.
Parole chiave: dolore reumatico, anziano
Ricevuto: 25 agosto 2016
Accettato: 2 settembre 2016
DOI: 10.19190/PNM2016.2ap60
Dolore in popolazioni speciali: anziani con deficit cognitivi
RIASSUNTO
La gestione del dolore acuto nei pazienti anziani può rivelarsi densa di difficoltà. L’età avanzata genera alterazioni dello stato funzionale generale e causa importanti cambiamenti a livello farmacocinetico e farmacodinamico, incrementando il rischio di tossicità e interazioni detrimentali tra farmaci. Ciononostante, l’impatto negativo del dolore sul benessere e sulle funzioni organiche generali negli anziani suggerisce che, in questa categoria di pazienti la qualità del trattamento antalgico deve essere considerata come l’elemento più importante per una veloce dimissione e recupero funzionale.
I cambiamenti para-fisiologici, associati all’invecchiamento, della neurobiologia, del SNC e del dolore, modificano sensibilmente la soglia del dolore, la tolleranza a stimoli nocicettivi e, di conseguenza, questi cambiamenti producono i loro effetti sul metabolismo dei trattamenti farmacologici. La differente percezione del dolore, da parte di questi pazienti, deve indurre il terapista a modifiche nella valutazione del dolore, specialmente nei pazienti con deficit cognitivi.
La valutazione del dolore acuto negli anziani con demenza e/o altri disordini psichici ha naturalmente un forte impatto pratico in termini di adeguatezza e di efficacia nel trattamento del dolore. Questa analisi introdurrà molteplici elementi critici, dalla neurobiologia del dolore negli anziani alle valutazioni specifiche nei deficit cognitivi, con l’obiettivo di evidenziare alcuni aspetti e renderli identificativi, al fine di un miglior approccio possibile, per la gestione ottimale del dolore nei pazienti anziani.
Parole chiave: anziani, deficit cognitivi, dolore
Le comorbidità emergenti nel dolore cronico: ansia e disturbi di personalità
RIASSUNTO
Nel corso dei secoli al dolore è stato attribuito un ampio spettro di significati, dall’essere semplice sintomo di malattia, a divenire processo patologico a sé stante, in grado di influenzare significativamente molti sistemi fisiologici e molti domini della dimensione umana. È passato, in sostanza, da mera condizione organica a complessa condizione psico-esistenziale. Più di recente, i due aspetti sono confluiti in un unicum, in un’accezione forse più completa ed esaustiva. L’attivazione di substrati nervosi in differenti aree del sistema nervoso centrale, nell’ambito dei processi dolorosi, può manifestarsi con eventi cognitivi, emozionali e comportamentali che elicitano l’esperienza dolore. In altre parole, producono il corteo sintomatologico di una vera e propria sindrome, dai molti volti clinici e svariate tassonomie, con numerose comorbidità associate. Di seguito si discutono i vari aspetti psico-umorali delle sindromi dolorose e i meccanismi neuro-trasmettitoriali direttamente connessi all’insorgenza di tali aspetti psicodinamici del dolore, a partire dal concetto di comorbidità per arrivare a quello di sensibilizzazione centrale.
Parole chiave: ansia, comorbidità, depressione, neurotrasmissione, sensibilizzazione centrale, sindromi dolorose, stress
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