RIASSUNTO
La rete di cure palliative, attraverso i vari setting assistenziali e una équipe multidisciplinare, opera per il raggiungimento della massima qualità di vita possibile per i pazienti in fase terminale di malattia, assicurando anche sostegno e supporto ai familiari spesso non in grado di gestire in maniera adeguata l’avvicinarsi della morte del congiunto. L’articolo descrive l’esperienza di costruzione del team di assistenza multidisciplinare nell’Hospice “Casa Margherita” dell’Aquila, nato da pochi anni.
Parole chiave: cure palliative, équipe, famiglia
Ricevuto il 12 aprile 2017-08-14
Accettato dopo revisione il 30 aprile 2017
DOI: 10.19190/PNM2017.1ex28
Categoria: Esperienze
Il dolore che unisce: la nostra esperienza
RIASSUNTO
Gli autori presentano un progetto rivolto agli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica di Aosta. Utilizzando la “Didattica per scenari”, proposta dall’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca (INDIRE) gli studenti del 2° anno di corso sono stati sollecitati a realizzare il video “Il dolore che unisce”. Attraverso la voce di professionisti sanitari e di cittadini, il video propone una visione del dolore ampia e includente.
Parole chiave: dolore cronico, esperienza del dolore, videointerviste, vita quotidiana.
Ricevuto il 27 luglio 2016
Accettato il 2 settembre 2016
DOI: 10.19190/PNM2016.2ex65
Leggi tutto Il dolore che unisce: la nostra esperienzaGestione del dolore e delle complicanze nel clistere evacuante
RIASSUNTO
Rivalutazione dei clisteri privi di anestetico a favore di quelli con lidocaina. Il clistere evacuante è una metodica ritenuta semplice e sottovalutata, teatro di complicanze e di decessi. Dolore inteso come sintomo della non corretta esecuzione del clistere evacuante con rischio di possibile lacerazione della mucosa rettale fino all’aggravarsi dello stato patologico con perforazione intestinale. Tra le varie complicanze si annoverano squilibrio idroelettrico, rottura dell’intestino, dispnea per soluzioni ipotoniche, forti squilibri pressori per stimolazione dei barocettori rettali. L’infermiere si colloca nel processo di nursing prevedendo le possibili complicanze e attuando i processi assistenziali adeguati.
PAROLE CHIAVE: clistere evacuante, complicanze
Ricevuto il 25 giugno 2015
Accettato il 7 luglio 2015
Il ruolo dell’infermiere nel trattamento precoce del dolore in triage. L’esperienza del Pronto Soccorso di Pinerolo
RIASSUNTO
Obiettivi. Recentemente la Joint Commission International (JCI) ha affermato che il dolore non trattato è uno dei principali responsabili degli effetti avversi sia fisici che psicologici: per questo motivo è arrivata a considerare il dolore come quinto segno vitale. Il dolore è infatti il sintomo più frequente che spinge le persone a presentarsi in Pronto Soccorso e spesso è sottovalutato e inadeguatamente trattato.
L’obiettivo dello studio è valutare l’efficacia e l’efficienza del protocollo messo in uso presso il Pronto Soccorso di Pinerolo, al fine di ottenere un rapido controllo del dolore al triage e di migliorare la “presa in carico” dell’assistito.
Metodi. Compilazione delle schede di triage e rilevazione dei dati sulla somministrazione della terapia antidolorifica. Somministrazione di un questionario agli utenti trattati per dolore al triage. Somministrazione di un questionario a tutti gli infermieri triagisti, per valutare la loro opinione riguardo l’aspetto del dolore ed al trattamento precoce in Pronto Soccorso.
Risultati. Lo studio è stato effettuato da agosto ad ottobre 2013. Dei 180 utenti presentatisi in Pronto Soccorso con dolore, nel 51% dei casi è stata somministrata terapia al triage secondo protocollo. Nei casi in cui la terapia non è stata somministrata (49%), la motivazione è stata dettata da un rifiuto della persona (81%), mentre nel 17% dei casi veniva riferita assunzione di terapia antidolorifica a domicilio.
L’83% degli assistiti riferisce diminuzione del sintomo dolore. L’introduzione del protocollo ha ridotto a 5 minuti l’attesa media per il trattamento del dolore, rispetto ai 45 minuti previsti per la valutazione medica. Il protocollo è utilizzato da tutti gli infermieri di triage. Il 75% ritiene che il dolore è un sintomo importante da considerare come quinto segno vitale. Il 95% degli utenti ha dichiarato di sentirsi prontamente preso in carico e per l’83% gli infermieri prestano attenzione al dolore. Per il 70% delle persone trattate, l’attesa risulta meno lunga. Non si è verificato nessun evento avverso in seguito della somministrazione della terapia antidolorifica.
Conclusioni. Il protocollo messo in uso è efficace, ha apportato beneficio agli assistiti, migliorando di conseguenza l’assistenza erogata e la qualità delle cure.
PAROLE CHIAVE: dolore, pronto soccorso, protocollo, terapia antidolorifica, triage.
Un confronto tra scale di valutazione del dolore nel paziente anziano affetto da deterioramento cognitivo: un’esperienza nelle lungodegenze in Val d’Aosta
RIASSUNTO
Introduzione. La valutazione del dolore nei pazienti affetti da demenza risulta difficoltosa poiché sono molti i fattori che possono ostacolarla, come i deficit cognitivi, del linguaggio e della memoria. Inoltre, i segni comunemente attribuibili alla demenza potrebbero essere al contrario suggestivi del dolore. Ciò spiega la difficoltà da parte dell’infermiere nel rilevare il dolore e, di conseguenza, la sottostima e il sottotrattamento del sintomo. Quindi è determinante durante la fase dell’accertamento infermieristico l’utilizzo di scale di valutazione volte a indagare il dolore. L’obiettivo dell’esperienza è di verificare e confrontare l’applicabilità delle scale Painad e Noppain attraverso un’indagine condotta su 40 pazienti ultra sessantacinquenni con demenza residenti in alcune lungodegenze territoriali della regione Valle d’Aosta.
Materiali. Sono state selezionate la scala Noppain e la scala Painad, in quanto entrambe validate in lingua italiana ed applicate in contesti assistenziali di lungodegenza. Ad ogni paziente selezionato sono stati somministrati entrambi gli strumenti durante lo svolgimento di attività assistenziali.
Risultati. La prevalenza del dolore (lieve, moderato, grave) rilevato con la scala Painad nel campione studiato corrisponde al 40%, mentre con l’utilizzo della scala Noppain al 77%. L’utilizzo della scala Painad risulta essere uno strumento di rapido e facile utilizzo nelle lungodegenze territoriali, utilizzabile dall’infermiera durante l’assistenza alla persona. La scala Noppain risulta molto più complessa in particolare per gli utenti gravemente compromessi da punto di vista funzionale e cognitivo.
Conclusioni. L’esperienza effettuata sembrerebbe indicare che la scala Painad, rispetto alla Noppain, sia più rapida da comprendere e più facile da compilare e quindi maggiormente applicabile in contesti di lungodegenza che accolgono anziani affetti da demenza e con compromissione dell’autonomia funzionale.
Parole chiave: anziano, dolore, scale di valutazione.