Le malattie reumatiche costituiscono una sfida sempre più importante nella moderna medicina della complessità, con un costante incremento della loro prevalenza, che condiziona rilevanti conseguenze economico-sociali e un elevato rischio di invalidità.
Sono soprattutto le artropatie croniche – artrite reumatoide e psoriasica, spondilite anchilosante e spondiloartriti sieronegative, osteoartrosi localizzata e generalizzata – le condizioni nosografiche che possono presentare una storia clinica caratterizzata da un andamento progressivo ed evolutivo, spesso con esito in una invalidità di grado severo, sempre insieme a dolore cronico di tipo infiammatorio, degenerativo e neuropatico.
Se da un lato la disponibilità di innovativi farmaci biotecnologici (anti-TNF.alfa, anti-DC.20 ed anti-IL.6) ha permesso, in taluni casi, di modificare la storia naturale dei disordini infiammatori – ma solo se l’inizio della terapia avviene nei primissimi mesi dalla diagnosi – l’osteoartrosi non si può avvalere ancora di una terapia in grado di condizionare l’arresto della progressione di malattia e l’inizio di una remissione clinica con ripresa della funzionalità e della performance articolare.
Nell’ambito, allora, di una medicina sistemica e di una terapia multimodale, da sempre si è tentato di intervenire, precocemente e a lungo, sul rischio di disabilità per mezzo di programmi mirati di riabilitazione e di fisioterapia.
Oggi i due aspetti terapeutici si possono incontrare e possono dare risposte cliniche impensabili fino a pochi anni or sono: le molecole biotecnologiche consentono un enorme avanzamento della qualità delle cure per i pazienti affetti da artriti croniche, mentre un programma personalizzato di riabilitazione intensiva e di fisioterapia si rivela in grado di ridurre il rischio di invalidità e di mantenere efficienti le performance articolari dei pazienti.
Il progetto di una riabilitazione intensiva reumatologica è stato realizzato presso l’Ospedale di Cascia (in provincia di Terni) ed è ormai una realtà consolidata.
Una riabilitazione dedicata alle malattie reumatiche non trova eguali esperienze in tutta l’Italia centrale e dunque Cascia, che ne rappresenta il centro geografico, si propone come nucleo strategico, in grado di rispondere alle esigenze di un sempre maggior numero di pazienti.
È motivo di ulteriore orgoglio, ricordare che l’Ospedale di Cascia è stato recentemente inserito nell’offerta formativa dell’Ateneo di Perugia per i Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e di Scienze Riabilitative e Fisiatriche.
Deve essere infine sottolineato come questo progetto sia stato realizzato grazie al sostegno delle Amministrazioni, Sanitarie ed Accademiche, grazie alla lungimiranza dell’Amministrazione Regionale per la Sanità e della Municipalità di Cascia e grazie all’entusiasmo degli operatori – medici, terapisti ed infermieri, che sostengono ed affrontano il peso assistenziale di un lavoro a volte faticoso, ma sempre pieno di soddisfazioni.
Stefano Coaccioli
Editor-in-Chief