In precedenti numeri di Pain Nursing Magazine è stato fatto cenno alla Medicina della Complessità e dei Sistemi Biologici, alla Medicina di Precisione e alla…
Leggi tutto Le Medical Humanities per essere Medici miglioriCategoria: Numero 3-2016
Introduzione al Therapeutic Touch come trattamento complementare e infermieristico nella gestione del dolore
RIASSUNTO
Il Theraputic Touch (TT) è un trattamento energetico sviluppato all’interno della Facoltà di Scienze Infermieristiche di New York, a partire dagli anni ‘70, grazie all’intuizione e al contributo di Dolores Krieger, docente di infermieristica, e di Dora Kunz. Il loro modello, che trova spunti scientifici nella teoria infermieristica di Martha Rogers, si focalizza sull’unicità della persona come sistema aperto, come campo energetico in relazione continua con l’ambiente. Il TT si avvale del modello olistico e della capacità di riequilibrare i flussi di energia delle persone assistite, che risultano essere compromessi dallo stato di malattia, e viceversa. Riequilibrare il campo energetico rappresenta l’obiettivo principale del TT, con il risultato di migliorare il benessere, applicabile nel caso di condizioni di stress, nella limitazione degli effetti collaterali della chemioterapia, nel miglioramento dei tempi di guarigione di una ferita e nella gestione delle cure di fine vita. Il TT come trattamento complementare alla medicina allopatica, può migliorare gli esiti terapeutici nella gestione del dolore, sebbene il suo uso sia ancora controverso, in quanto supportato da limitate evidenze scientifiche. Sono pertanto necessarie ulteriori ricerche in proposito, al fine di giustificarne la sua appropriata applicazione nella pratica infermieristica e sanitaria.
Parole chiave: therapeutic touch, dolore, campo energetico, CAM, medicina complementare
Ricevuto il 4 dicembre 2016
Accettato dopo revisione il 10 gennaio 2017
DOI: 10.19190/PNM2016.3ap112
La scala algometrica PIPP: valutazione dell’accuratezza per la rilevazione del dolore procedurale nel neonato
RIASSUNTO
Introduzione: ad oggi sono disponibili diversi strumenti per la rilevazione del dolore procedurale nel neonato: in letteratura non è tuttavia presente una chiara indicazione sulla scala più idonea per la valutazione del sintomo. Obiettivo: l’obiettivo del lavoro è valutare l’affidabilità della scala PIPP nel rilevare il dolore procedurale nel neonato. Materiali e metodi: lo studio ha considerato 60 neonati ricoverati in TIN/Patologia Neonatale di una A.O. del Veneto tra luglio e agosto 2014. Il dolore è stato rilevato tramite scala PIPP e Pain Monitor. Discussione: dall’analisi è emerso che la scala PIPP può essere considerata moderatamente accurata ma ha scarsa sensibilità. Conclusioni: la scala PIPP risulta sottostimare il dolore da procedura.<
Parole chiave: dolore, neonato, procedura dolorosa, scala PIPP
Ricevuto il 25 gennaio 2017
Accettato dopo revisione il 28 febbraio 2017
DOI: 10.19190/PNM2016.3ao121
Pain experience: lessons from placebo and nocebo studies
RIASSUNTO
Placebo e nocebo non sono solo preparazioni inerti, piuttosto la loro somministrazione in un contesto di stimoli sensoriali e sociali che informano il paziente che gli viene dato o un trattamento utile o dannoso, rispettivamente. L’articolo spiega i diversi meccanismi attraverso i quali le aspettative di un evento futuro possono influenzare diverse funzioni fisiologiche. Recenti ricerche neuroscientifiche hanno permesso di identificare i neurotrasmettitori e le aree del cervello che sono coinvolti nelle risposte placebo e nocebo.
Parole chiave: placebo, nocebo, dolore
ABSTRACT
The placebo and nocebo are not the inert treatments alone, but rather their administration within a set of sensory and social stimuli that tell the patient that either a beneficial or a harmful treatment, respectively, is being given. The article synthetizes several mechanisms through which expectation of a future event may affect different physiological functions. Recent neuroscientific researches has shed light on the neurotransmitters and brain areas that are involved in the placebo and nocebo responses.
Keywords: placebo, nocebo, pain
Is the WHO Analgesic Ladder Still Valid for Pain Therapy?
ABSTRACT
The WHO three-step analgesic ladder was promoted in 1986 as a framework for the rational use of analgesic drugs in the treatment of cancer pain. The rationale behind it was the very basic concept that cancer pain is progressively stronger, hence “pain killers” should be used for their analgesic power, depending on the intensity of pain. In each one of the steps it is possible to add adjuvant drugs, depending on the side necessities of the single patient.
The Authors analyze the criticisms of this approach and conclude that it is difficult to pretend that the 3 steps WHO Analgesic Ladder should be discontinued, But it must be looked at in a different light, because thirty years ago the basic knowledge on pain was totally different than the one at the moment. Availability of drugs was very limited, not only in the poor countries.
Keywords: three-step analgesic ladder, WHO, pain treatment
RIASSUNTO
La scala analgesica a tre gradini, messa a punto nel 1986 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1986, è una procedura terapeutica per l’uso degli antidolorifici nel dolore da cancro, che si fonda sul concetto che il dolore da cancro aumenta progressivamente, quindi gli antidolorifici dovrebbero essere somministrati, sulla base della loro efficacia, secondo l’intensità del dolore. In qualsiasi dei tre gradini è possibile aggiungere farmaci adiuvanti, secondo le necessità del singolo paziente. Gli autori analizzano le criticità di questo approccio e concludono che è comunque difficile pensare di non tenere in considerazione la scala analgesica OMS, che va comunque rivista sotto una luce differente, in quanto le conoscenze di 30 anni fa erano totalmente diverse dalle attuali e la disponibilità di farmaci era più limitata, non solo nei Paesi più poveri.
Parole chiave: scala analgesica a tre gradini, OMS, trattamento del dolore
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