Riassunto
Lo scopo della ricerca è quello di effettuare, tramite revisione della letteratura, un confronto tra l’efficacia dell’attuale scala analgesica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e quella della scala aggiungendo un ulteriore gradino riguardante tecniche analgesiche invasive. Disegno di studio: revisione sistematica. Metodi: selezione tramite banche dati (PubMed, Cochrane Library) di studi clinici riguardanti l’efficacia dei metodi sottoposti ad esame, disponibili in Free Full Text, pubblicati in lingua inglese nei 10 anni precedenti la ricerca e senza limitazioni riguardanti l’età della popolazione indagata (ad eccezione della maggiore età) o la tipologia tumorale causa del sintomo. Risultati: dei 6 studi selezionati, i 2 RCT riguardanti la scala OMS suggeriscono un’efficacia variabile dal 36,6% al 82,7%. Mentre i restanti 4 studi (un RCT e 3 trial clinici), che indagano le metodologie invasive, mostrano un’efficacia prossima al 100% per il controllo del dolore difficile. Conclusioni: nonostante gli evidenti limiti dello studio, cordotomie, pompe intratecali e stimolazioni midollari rappresentano una soluzione efficace, seppur dispendiosa in termini di risorse, per i pazienti che non rispondono alle terapie antalgiche convenzionali e che, senza le quali, si ritroverebbero ad affrontare la patologia neoplastica senza un controllo adeguato del sintomo più invalidante. É quindi auspicabile, se non necessario, il loro inserimento nelle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; più precisamente al vertice della scala antalgica.
Parole chiave: scala analgesica OMS, oppioidi, dolore oncologico, quarto step.
ricevuto il 16 ottobre 2018
Accettato dopo revisione il 12 novembre 2018
DOI: 10.19190/PNM2018.1_ra32