Focus on: pain in intensive therapy

RIASSUNTO
Introduzione: nonostante sempre maggiori evidenze indichino che il dolore acuto e ripetitivo nel neonato, e in particolare nel pretermine, è causa di alterazioni fisiologiche, comportamentali, ormonali ed endocrine, con potenziali effetti deleteri a breve e lungo termine, i neonati ricoverati nelle Terapie Intensive Neonatali (TIN) sono ancora frequentemente esposti precocemente a stimoli dolorosi, non controllati, per procedure diagnostiche, terapeutiche e chirurgiche. È importante implementare interventi migliorativi per valutare e gestire al meglio il dolore.
Materiale e metodi: è stata svolta una revisione della letteratura su banca dati Medline per reperire tutti gli strumenti validati per accertare il dolore nelle TIN. Si sono utilizzati le seguenti parole chiave: scale of assessment of pain and Nicu and validate scale. Inoltre è stata analizzata criticamente una revisione integrativa sulla tematica e si è proceduto con ricerca ascendente e discendente su Scopus database.
Risultati: sono state individuate 25 scale di valutazione come specifiche per la valutazione del dolore nei primi 28 giorni di vita o nei nati pretermine. 13 unidimensionali e 12 multidimensionali.
Discussione: dalla letteratura sono emersi strumenti atti a individuare alcune variabili dipendenti che si modificano in modo univoco, costante e possibilmente anche proporzionale allo stimolo doloroso: le scale algometriche neonatali.
Conclusione: basandoci sulle caratteristiche psicometriche delle scale, non esiste uno strumento ideale nell’accertamento del dolore in TIN.
Parole chiave: dolore, terapia intensiva neonatale, valutazione.
Ricevuto il 30 ottobre 2016
Accettato dopo revisione il 16 novembre 2016

DOI: 10.19190/PNM2016.2ra84

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Eziologia, valutazione e prevenzione del dolore pelvico cronico nelle donne affette da patologia infiammatoria pelvica: rassegna della letteratura

RIASSUNTO
La patologia infiammatoria pelvica (PID, pelvic inflammatory disease), è una tra le più comuni condizioni ginecologiche che causano dolore pelvico cronico e colpisce prevalentemente donne giovani e in età fertile, sessualmente attive, in una fascia di età prevalentemente compresa da quindici a ventinove anni.
Questa rassegna mira a sintetizzare l’eziologia, la valutazione del dolore e la prevenzione della patologia infiammatoria pelvica in correlazione alla PID, mettendo in evidenza l’importanza della prevenzione e dell’educazione nei comportamenti sessuali, soprattutto in ambito territoriale.
La promozione della salute, la riduzione del rischio e la prevenzione delle malattie sono concetti fondamentali ed attività essenziali nella pratica di infermieristica avanzata, considerando tali come parte integrante della pratica nelle cure primarie, ed educando così le donne al riconoscimento precoce del sintomo per ridurre il rischio ed evitare i danni conseguenti nelle attività di vita quotidiana. La salute delle donne, la gestione del dolore e la consapevolezza pubblica e professionale sono aspetti di grande rilevanza in ambito sia sanitario sia sociale, dove l’obiettivo principale è educare ad un sano comportamento sessuale ad ogni età.
PAROLE CHIAVE: dolore pelvico cronico, donne, patologia infiammatoria pelvica.
Ricevuto il 16 marzo 2016
Accettato dopo revisione il 17 aprile 2016
Pain Nursing Magazine 2016; 5: 44-46
DOI: 10.19190/PNM2016.1ra44

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Saturazione sensoriale: un metodo innovativo di analgesia per il neonato

RIASSUNTO

Razionale. Nonostante le evidenze scientifiche, misure adeguate ed efficaci per il trattamento del dolore procedurale nel neonato non sono ancora sufficientemente diffuse in neonatologia.   Negli ultimi anni è stata proposta e validata la tecnica della saturazione sensoriale, basata sul concetto neuro-fisiologico del “gate control  system”. Tale tecnica consiste nel distrarre il neonato prima e durante la procedura dolorosa. L’interferenza degli stimoli sensoriali con lo stimolo doloroso esita in una netta riduzione fino all’annullamento di quest’ultimo.
Obiettivo.  Verificare la reale efficacia della SS attraverso l’analisi degli studi compiuti negli ultimi anni.
Materiali e metodi.  Abbiamo ricercato in Medline, gli studi pubblicati tra gennaio 2001 e gennaio 2012 che mettevano a confronto la tecnica della SS con altri metodi di analgesia non farmacologica.
Risultati. La maggior parte degli studi – tranne nei casi di efficacia durante la aspirazione intratracheale – evidenzia una maggiore efficacia della SS rispetto ad altre procedure analgesiche (somministrazione di una soluzione zuccherina,  wrapping, suzione non nutritiva, contatto pelle a pelle).
Conclusioni.  La diffusione della tecnica della SS dovrebbe essere incoraggiata nella routine delle cure assistenziali al neonato. Essa rappresenta non solo una tecnica analgesica efficace, ma anche un modo di prendersi cura del neonato. Inoltre, per la sua facilità di  esecuzione, può essere praticata anche dai genitori, rendendoli protagonisti dell’evento medico.

PAROLE CHIAVE: neonato, dolore, saturazione sensoriale (SS).

ricevuto il 18 giugno 2015
accettato il 7 luglio 1015

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Il caregiver familiare e la gestione del dolore oncologico nelle cure di fine vita

RIASSUNTO
Introduzione. La gestione del dolore, unitamente alla gestione di altri sintomi, rappresenta una delle maggiori criticità da affrontare da parte dei caregiver familiari che si occupano dei pazienti neoplastici, in particolare durante la delicata e difficile fase del fine vita (End of Life, EoL). La sua inefficace gestione, correlata a gap informativi e formativi degli stessi, può determinare senso di inadeguatezza. Lo scopo della presente revisione è quello di sintetizzare e comprendere le criticità maggiormente descritte in letteratura da parte dei caregiver familiari per il management del dolore.
Metodi. È stata realizzata una revisione narrativa della letteratura negli ultimi venti anni (1995-2015), utilizzando le banche dati CINAHL, Pubmed, Nursing Reference Center, Ovide®SP, includendo gli studi che hanno analizzato le criticità incontrate dai caregiver nella gestione del dolore dei propri cari in EoL.
Risultati. Sono stati ottenuti n. 23 articoli eleggibili relativi al tema, di cui scelti n. 12. La maggior parte degli articoli ha evidenziato differenti gap informativo-formativi in merito alla gestione del dolore, in particolare all’uso dei farmaci analgesici. Le informazioni e le conoscenze di base dei caregiver risultano essere insufficienti e non adeguate nel garantire un trattamento efficace del dolore del proprio caro. Infatti in molti casi, quando inadeguatamente gestito, può generare un senso di impotenza e depressione nel caregiver stesso.
Conclusioni. La gestione farmacologica del dolore nei pazienti in EoL risulta essere una delle maggiori criticità da limitare. Carente la letteratura italiana. Sono auspicabili programmi educativi nei confronti dei caregivers affinché si limiti la sofferenza nei pazienti terminali ed il senso di impotenza da parte dei loro cari.

PAROLE CHIAVE: dolore oncologico, fine vita, caregiver familiare, educazione

Ricevuto il: 14 luglio 2015
Accettato il 31 agosto 2015

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Soglia del dolore: i fattori che influenzano la percezione del dolore nel bambino

RIASSUNTO
Il dolore è il motivo più frequente per il quale le persone chiedono assistenza sanitaria. Durante questa revisione si è riscontrata in letteratura una mancanza di attenzione a trattare il dolore dei bambini. Molte sono le motivazioni, per esempio, ci sono credenze secondo le quali i bambini non provano dolore così intensamente come gli adulti, o che i bambini sono più resistenti al dolore. Questo articolo analizza i fattori che possono influenzare la percezione del dolore nel bambino. In letteratura vengono descritti diversi fattori come rilevanti sul determinismo della percezione di soglia del dolore: genere, età, mutazione del patrimonio genetico, variabili psicologiche, contesto socio-familiare, cultura ed etnicità.
Metodi: è stata condotta una revisione della letteratura utilizzando le banche dati di PubMed e Cinhal. La revisione ha studiato la letteratura prodotta e pubblicata tra il 2005 e il gennaio 2015. Sono stati ricercati articoli pertinenti su una popolazione pediatrica con età compresa tra 0 e 18 anni.
Risultati: dalle ricerche effettuate su entrambe le banche dati sono stati trovati 116 articoli (54 su PubMed e 69 su Cinhal) e sono stati selezionati 16 articoli. Inoltre, con la metodologia dello snow-balling, sono stati ottenuti 4 articoli, per un totale di 20 articoli. I fattori che determinano la percezione della soglia del dolore sono stati divisi nelle seguenti categorie: biologici, psicologici, sociali e culturali.
Conclusioni: sono diversi i fattori che influenzano la percezione del dolore nei bambini ed è necessario conoscerli e comprenderli per migliorare l’assistenza e personalizzarla. Necessitano altri studi in merito.
PAROLE CHIAVE: bambino, dolore acuto, dolore cronico, dolore pediatrico, famiglia, percezione del dolore, soglia del dolore,

Pain Nursing Magazine 2015;4: 73-84

RIcevuto: 7 aprile 2015
Ricevuta revisione: 16 maggio 2015
Accettato: 21 maggio 2015

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