La fibromialgia (FM) è una condizione diffusa e complessa, che si manifesta con dolore cronico e fatica. Sebbene la patogenesi della FM non sia stata ancora del tutto compresa, ragionare sui futuri sviluppi di ricerca e cura è una sfida importante, per l’impatto positivo che si potrà avere sul singolo paziente e da un punto di vista epidemiologico.
Le attuali conoscenze indicano nella genetica la strada maestra per studiare la FM. Man mano che si raccolgono più dati sugli aspetti genetici, più interessante appare la prospettiva di utilizzare questi dati per una previsione della malattia. La coesistenza della FM con altri disturbi funzionali indica che l’identificazione clinica di tale varietà di sintomi può allertare il medico su di un futuro sviluppo di FM. Per esempio, la sindrome da ipermobilità è un fenotipo clinico (nonché genetico) che è emerso come fattore di rischio per lo sviluppo di FM. Eventi stressanti, tra cui traumi infantili, possono essere segnali precursori di FM. Tramite neuroimaging funzionale si possono chiarire i processi neurali coinvolti nella sensibilizzazione centrale, e individuare i marcatori di valore predittivo. Ultimi ma non meno importanti segnali: l’obesità e i disturbi del sonno sono caratteristiche cliniche (inter-correlate) rilevanti. La ricerca dovrà quindi mirare a integrare dati genetici, clinici e fisiologici nella previsione di FM e dolore cronico.
Ablin JN, Buskila D. Predicting fibromyalgia, a narrative review: Are we better than fools and children? Eur J Pain 2014; 18: 1060-66.