Dal 19 al 21 ottobre si è svolto iI Congresso Internazionale del Mediterraneo, ad Acicastello (Catania), organizzato dall’Associazione Professione Salute. Presidente dell’evento il Dott. Pasquale Iozzo, dottorando di ricerca dell’Università di Tor Vergata e responsabile del Dipartimento DEA del Policlinico di Palermo. Lavorando in sinergia con tre colleghi Italiani: il Prof. Gennaro Rocco (Direttore del Centro Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica), il Prof. Alessandro Stievano (ricercatore di Scienze infermieristiche dell’Università di Messina) e la Dott.ssa Angela Peghetti (membro del Gruppo di studio di infermieristica dell’AISD, Associazione Italiana per lo Studio del Dolore, esperta in wound care ed EBP) ha preparato un articolato programma scientifico con la partecipazione come relatori di personalità accademiche e rappresentanti della professione, nazionali e internazionali, rappresentanti dei cittadini. nonché ordini e rappresentanti delle società scientifiche.
Un ricco momento di confronto, di inclusione, per sottolineare il valore che la professione infermieristica ha raggiunto nell’ultimo ventennio in Italia e nel mondo e che sta assumendo come disciplina tra le con le altre, orientate insieme ai bisogni di salute delle persone che richiedono quotidianamente le nostre cure.
L’intervento di Roberto Latina “Assistenza infermieristica e cura del dolore in Italia: prospettive e limiti” ha offerto una attenta panoramica sulla legge 38/2010 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”, segnalando anche come nel 2009 la gestione del dolore era già stata al centro di una collaborazione di ricerca dell’Università Sapienza di Roma, che aveva coinvolto due docenti e un dottorando di ricerca. Un filone di ricerca che continua tuttora anche con altre università come quella di Palermo.
Legge 38 e rete dei centri di terapia del dolore
La legge 38 prevede una interconnessione tra i vari setting, dalla medicina generale agli ambulatori terapia dolore e ai Centri “hub” specialistici, con possibilità di degenza.
Questo network, purtroppo, non sempre funziona, anche perché la gestione è regionale e ogni regione ha una certa autonomia rispetto poi alla sperimentazione, all’implementazione delle strutture organizzative in grado di soddisfare alle richieste di assistenza.
L’approccio alla cura del dolore è un approccio multidisciplinare molto interessante che necessita di una formazione specifica ma anche una visione di insieme, dove l’infermiere può svolgere un importante ruolo di accompagnamento tra i vari setting.
Gli infermieri vengono preparati a valutare e gestire il dolore?
La preparazione infermieristica non sembra essere ancora all’altezza delle necessità e dell’attenzione di cui necessita il dolore cronico.
Un’indagine svolta nel 2008 si è posta l’obiettivo di descrivere il livello di conoscenze e di attitudini degli studenti universitari, in merito alla gestione del dolore, Sono stati coinvolti i Corsi di Laurea in Infermieristica di tre differenti università nella città di Roma: Sapienza, Tor Vergata e Cattolica del Sacro Cuore. Lo studio osservazionale è stato condotto su un campione di 600 studenti universitari frequentanti il triennio del corso di Laurea in Infermieristica attraverso la distribuzione di un questionario auto-somministrato.
Dai risultati di questa indagine è emerso che gli studenti infermieri sembrano mostrare inadeguate conoscenze e attitudini in merito alla valutazione e gestione del dolore in confronto agli standard internazionali. Tale gap formativo probabilmente è dovuto a una inadeguatezza della formazione, come accade anche in altri Paesi, e per la non adesione a modelli curricolari chiari, proposti da società scientifiche internazionali, come descritto da una recente indagine italiana.
La disciplina scientifica più sensibile a sviluppare un curriculum sulla gestione del dolore è inserita nelle Scienze Infermieristiche, ma i contenuti si concentrano pressoché nel secondo anno. È interessante notare comunque la sensibilità dei docenti infermieri in tal senso. Nei curricula infermieristici della formazione di base il secondo anno rappresenta quello maggiormente carico di ore di infermieristica clinica e di discipline cliniche di base e caratterizzanti, mentre il terzo anno si orienta su discipline di natura giuridico-organizzativa, come prevede l’ordinamento didattico degli studi e il relativo piano di studi applicato dai diversi atenei. Spesso, inoltre, la gestione del dolore non rientra nei programmi accademici del Corso di Laurea in Infermieristica.
I dati suggeriscono che è necessario valorizzare i programmi sia a livello teorico che pratico, probabilmente con core curricula chiari e definiti. Inoltre gli studenti hanno bisogno di partecipare a seminari e ad esperienze guidate di tirocini specifici, ove è possibile apprendere i processi di valutazione, prendere dimestichezza con gli strumenti in diversi setting assistenziali, oltre a potenziare esperienze cliniche anche negli stessi ambulatori di terapia del dolore, poco diffusi ancora sul territorio nazionale.
Linee guida per la gestione del dolore
Una riflessione importante va fatta anche sulle linee guida. La collega Angela Peghetti ha consultato le linee guida presenti nel Sistema Nazionale delle Linee Guida per verificare quante parlano e forniscono delle raccomandazioni di comportamento clinico rispetto alla prevenzione e al trattamento del dolore.
Il tema dolore, che è un tema assolutamente trasversale, è presente nelle raccomandazioni di tutte le linee guida prodotte dalle società scientifiche che operano sul territorio nazionale italiano? Pare di no.
Nella consultazione effettuata il 15 settembre 2022 sono state reperite 85 linee guida (LG) classificate in base all’area tematica: sono state classificate 23 aree tematiche non chiaramente distinte e in alcuni casi sovrapponibili. Ad esempio, area tematica “Diagnosi e terapia” e parallelamente “Diagnosi e trattamento” oppure “Terapia e monitoraggio” vs “Trattamento e follow-up”. Delle 85 linee guida reperite ne sono state escluse 10; delle 75 selezionate, 22, quindi il 29% non riportano alcun riferimento al dolore, 11 (14%) anche se indicano il dolore come outcome critico non producono delle specifiche raccomandazioni in questo senso. Se sommiamo il 29 + il 14% arriviamo quasi alla metà delle LG pubblicate dal Sistema Nazionale LG.
Rimangono così 42 LG, 32 delle quali sono prodotte dalla società scientifica AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica. Di queste 32, esclusa quella che l’AIOM ha prodotto in collaborazione con l’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore, AISD, tutte riportano, in relazione al dolore, la stessa identica raccomandazione; quindi, le raccomandazioni non sono tarate sulla singola situazione clinica, ma la raccomandazione che è stata presentata è stata estrapolata dalle linee guida con metodologia SIGN, e ripresa tout court.
La strada per un ruolo più attivo degli infermieri nella gestione del dolore è ancora lunga e per questo occorre lavorare sensibilizzando e formando sia gli studenti che il personale già strutturato. La gestione del dolore è un diritto umano ed è un obiettivo anche infermieristico, i pazienti devono informati su come può essere meglio valutato e gestito e devono ricevere farmaci per il trattamento del dolore.
Tra i relatori: la prof.ssa Rosaria Alvaro, ordinario MED/45 e prorettrice dell’Università di Tor Vergata, la presidente della FNOPI, dott.ssa Barbara Mangiacavalli, la prof.ssa Loredana Sasso, fondatrice del Chapter italiano di Sigma, già professore ordinario e direttore scientifico CERSI-FNOPI, la Prof.ssa Giampiera Bulfone e il Dott. Angelo Gambera dell’Università degli Studi di Catania, il Prof. Roberto Latina, ricercatore MED45 Università degli Studi di Palermo, membro del Gruppo di studio di infermieristica dell’AISD, Associazione Italiana per lo Studio del Dolore ed Editor in chief di Pain Nursing Magazine, la Prof.ssa Maddalena De Maria ricercatrice MED45 dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, e tantissimi altri colleghi. Relatori internazionali: la prof.ssa Susan Gennaro, della William F. Connel School of Nursing, la prof.ssa Mary Dolansky Director, QSEN Institute, Frances Payne Bolton School of Nursing, il prof. Adriano Friganovic, Presidente di ESNO, European Specialist Nurses Organisations, e altri colleghi. L’evento, il primo in Sicilia mai realizzato, ha coinvolto anche le Società scientifiche e gli infermieri esperti in aree cliniche, come il Dott. Raimondo Arena, Il dott. Bruno Cavaliere e molti altri, i rappresentanti dei cittadini, i diversi Ordini delle Professioni Sanitarie (Dott. Antonino Amato, Dott. Rosario Fiolo e altri), nessuno escluso
Letture consigliate
Latina R, Forte P, Mastroianni C, Paterniani A, Mauro L, Fabriani L, D’Angelo D, De Marinis MG. Pain education in Schools of Nursing: a survey of the Italian academic situation. Prof Inf 2018;71(2): 115-122.
Camilloni A, Nati G, Maggiolini P, Romanelli A, Carbone G, Giannarelli D, Terrenato I, De Marinis MG, A Rossi A, D’angelo D, Ferrara R, Iacorossi L, Antonella Paladini A, Varrassi G, Tarsitani G, Latina R. Chronic non-cancer pain in primary care: an Italian cross-sectional study. Signa Vitae. 2021. 17(2);54-62.