La sindrome di Down
La sindrome di Down (SD) è la più comune anomalia congenita, la più nota è la Trisomia 21, caratterizzata da un cromosoma soprannumerario che è responsabile sia dell’alterato decorso dello sviluppo psico-fisico che della disabilità associata (1). Tale sindrome si contraddistingue per un andamento riconducibile a quello di soggetti affetti da malattia di Alzheimer e quindi caratterizzato da invecchiamento precoce, demenza, perdita di memoria e giudizio alterato (2). La SD inoltre espone l’organismo a numerose alterazioni patologiche, quali: malattie cardiache (3), disturbi visivi (4), perdita dell’udito (5), infezioni (6), malattie del sangue (7), problemi alla colonna vertebrale (8), disturbi del sonno (9), problemi a denti e gengive (10), ipotonia (11), epilessia (12), problemi digestivi (13) e celiachia (14). A causa di queste comorbidità risultano necessari numerosi trattamenti diagnostico-terapeutici-assistenziali, sottoponendo questa popolazione fragile a numerose esperienze di dolore connesse a procedure sanitarie ed ospedalizzazioni.