La domanda se la sono posta alcuni ricercatori dell’Università di Suffolk, partendo da due constatazioni importanti: il dato che indica in circa 15 milioni le persone che in Inghilterra soffrono di malattie a lungo termine e le difficoltà che in tempi di pandemia il Sistema Sanitario Nazionale ha dovuto affrontare per offrire servizi adeguati, in un momento in cui, tra l’altro, si assiste a una crescita esponenziale del numero di pazienti che accedono ai servizi per patologie a lungo termine. E il dolore cronico rientra a pieno titolo nella lista di queste patologie.
Le innovazioni avanzate nelle tecnologie indossabili stanno offrendo nuove opportunità nel settore sanitario. Gli operatori sanitari e i pazienti stanno diventando sempre più consapevoli dell’utilità di dispositivi indossabili nel monitoraggio dello stato di salute dei pazienti sani e nel follow-up delle patologie croniche. Ma non sono molti gli studi che stanno attualmente esplorando l’usabilità, l’accettabilità e i vantaggi dei diversi dispositivi indossabili nei diversi contesti e condizioni dei pazienti. Nonostante le opportunità offerte dall’implementazione nella pratica quotidiana di tecnologie avanzate, non sono state ancora indagate le opinioni degli operatori sanitari sulle loro esperienze al riguardo.
Il progetto di ricerca dell’Università di Suffolk utilizza un approccio con metodi misti che includono questionari online e interviste semi-strutturate rivolti agli operatori sanitari che attualmente lavorano come accademici e studenti dei corsi di laurea del settore sanitario presso l’Università. I risultati dello studio potranno fornire ai responsabili delle politiche sanitarie delle informazioni utili e aiutare lo sviluppo di approcci futuri che integrino tali tecnologie avanzate con le opinioni degli operatori sanitari. Si spera che questo progetto apra quindi la strada a un sistema sanitario tecnologicamente più avanzato, efficace ed efficiente.
Il Gruppo di ricerca è coordinato dal prof. Antonio Bonacaro in collaborazione con la prof. Valerie Gladwell e la Dott. Noreen Cushen-Brewster
Institute for Health and Wellbeing and School of Health and Sports Science, University of Suffolk