Man mano che la complessità delle terapie analgesiche aumenta, devono essere stabilite delle priorità di cura per controbilanciare terapie del dolore aggressive, prevenendo o minimizzando gli effetti collaterali e assicurando una cura di alta qualità e sicurezza. L’analgesia con oppioidi resta la forma di intervento farmacologico primario per trattare il dolore nei pazienti ricoverati. Una non voluta sedazione protratta e l’insufficienza respiratoria sono due degli eventi avversi più gravi. Fattori molteplici, incluso il dosaggio degli oppioidi, la via di somministrazione, la durata della terapia, le caratteristiche soggettive del paziente e le aspettative terapeutiche, possono scatenare il verificarsi di questi eventi. Inoltre, c’è un’urgente necessità di formazione del personale sanitario su pericoli e potenzialità nella somministrazione di sedativi in concomitanza con analgesici oppioidi e sull’importanza di iniziare schemi terapeutici analgesici razionali multimodali per evitare effetti avversi. Gli infermieri hanno un ruolo importante: 1) nell’identificare il paziente a rischio di sedazione protratta e non prevista con terapia con oppioidi in pazienti con insufficienza respiratoria; 2) nel migliorare i piani di cura per valutare e monitorare il paziente; 3) nell’intervenire per prevenire l’aggravarsi degli eventi avversi. A dispetto della frequenza della sedazione indotta da oppioidi, non ci sono linee guida universalmente accettate per indicare una valutazione efficace e sicura e per monitorare la pratica di cura dei pazienti in trattamento con oppioidi.
Donna Jarzyna, Carla R. Jungquist, Chris Pasero, Joyce S. Willens, Allison Nisbet, Linda Oakes, Susan J. Dempsey, Diane Santangelo, and Rosemary C. Polomano
American Society for Pain Management Nursing Guidelines on Monitoring for Opioid- Induced Sedation and Respiratory Depression
Pain Management Nursing 2011; 12, No 3 (September):118-145