Negli ultimi dieci anni sono aumentati i lavori che hanno messo in evidenza una significativa correlazione fra i livelli sierici di vitamina D (vit.D) ed…
Leggi tutto Vitamina D e dolore cronico![](https://www.painnursing.it/wp-content/uploads/2025/01/copertina-2-3-2024.jpg)
Negli ultimi dieci anni sono aumentati i lavori che hanno messo in evidenza una significativa correlazione fra i livelli sierici di vitamina D (vit.D) ed…
Leggi tutto Vitamina D e dolore cronicoLa mente ed il corpo sono in stretta relazione tra loro, e senza soluzione di continuità. Questa affermazione non rappresenta una scoperta, perché da sempre,…
Leggi tutto Mentalmente amorevoli e dolorosiRIASSUNTO
Introduzione. Il dolore è un problema sanitario sottovalutato e sottotrattato. La sua inefficace gestione può essere correlata anche ad una carente conoscenza e attitudine del personale sanitario e, in particolare, del personale infermieristico che opera all’interno dei sistemi sanitari. Lo scopo di questa revisione è di descrivere i risultati degli studi sulle conoscenze e sulle attitudini degli infermieri nella valutazione e gestione del dolore.
Metodi. È stata effettuata una revisione bibliografica, dal 2004 al 2014, utilizzando le banche dati CINHAL, ILISI e Pubmed, includendo tutti gli studi che focalizzavano l’attenzione sulla misurazione delle conoscenze e attitudini degli infermieri nella valutazione e gestione del dolore. Le queries di ricerca sono state ottenute utilizzando le parole chiave education, knowledge, pain, pain management, attitudes, nurses con gli operatori booleani AND, OR o NOT.
Risultati. Sono stati ottenuti 417 articoli di cui eleggibili 37. La maggior parte degli articoli ha evidenziato una conoscenza insufficiente e attitudini limitate da parte del personale infermieristico sulla valutazione e trattamento del dolore. Permangono attitudini consolidate e obsolete e resistenze sull’uso di oppioidi, per timore dei loro effetti collaterali, e sull’uso di strumenti validati utili a misurare il dolore, insieme ad altri condizionamenti causati dal limitato numero di infermieri, insufficiente a garantire più adeguate possibilità di valutazione e gestione del dolore. I livelli di competenza infermieristica sono risultati lievemente migliori negli infermieri in possesso di una formazione post-base o aggiornati con periodici corsi di formazione o che lavorano in strutture specialistiche, dove si affronta quotidianamente il problema “dolore”.
Conclusioni. Sono necessari ulteriori studi in grado di monitorare il livello di conoscenza e di attitudini nella gestione del dolore da parte degli infermieri, e, in particolare in Italia, opportuni programmi educativi rivolti alla riduzione dei gap formativi necessari a limitare la sofferenza.
PAROLE CHIAVE: attitudini, conoscenze, dolore, formazione, infermieri, gestione del dolore.
Leggi tutto Le conoscenze e le attitudini degli infermieri nella gestione del dolore: una revisione narrativa della letteraturaRIASSUNTO
Obiettivi. Recentemente la Joint Commission International (JCI) ha affermato che il dolore non trattato è uno dei principali responsabili degli effetti avversi sia fisici che psicologici: per questo motivo è arrivata a considerare il dolore come quinto segno vitale. Il dolore è infatti il sintomo più frequente che spinge le persone a presentarsi in Pronto Soccorso e spesso è sottovalutato e inadeguatamente trattato.
L’obiettivo dello studio è valutare l’efficacia e l’efficienza del protocollo messo in uso presso il Pronto Soccorso di Pinerolo, al fine di ottenere un rapido controllo del dolore al triage e di migliorare la “presa in carico” dell’assistito.
Metodi. Compilazione delle schede di triage e rilevazione dei dati sulla somministrazione della terapia antidolorifica. Somministrazione di un questionario agli utenti trattati per dolore al triage. Somministrazione di un questionario a tutti gli infermieri triagisti, per valutare la loro opinione riguardo l’aspetto del dolore ed al trattamento precoce in Pronto Soccorso.
Risultati. Lo studio è stato effettuato da agosto ad ottobre 2013. Dei 180 utenti presentatisi in Pronto Soccorso con dolore, nel 51% dei casi è stata somministrata terapia al triage secondo protocollo. Nei casi in cui la terapia non è stata somministrata (49%), la motivazione è stata dettata da un rifiuto della persona (81%), mentre nel 17% dei casi veniva riferita assunzione di terapia antidolorifica a domicilio.
L’83% degli assistiti riferisce diminuzione del sintomo dolore. L’introduzione del protocollo ha ridotto a 5 minuti l’attesa media per il trattamento del dolore, rispetto ai 45 minuti previsti per la valutazione medica. Il protocollo è utilizzato da tutti gli infermieri di triage. Il 75% ritiene che il dolore è un sintomo importante da considerare come quinto segno vitale. Il 95% degli utenti ha dichiarato di sentirsi prontamente preso in carico e per l’83% gli infermieri prestano attenzione al dolore. Per il 70% delle persone trattate, l’attesa risulta meno lunga. Non si è verificato nessun evento avverso in seguito della somministrazione della terapia antidolorifica.
Conclusioni. Il protocollo messo in uso è efficace, ha apportato beneficio agli assistiti, migliorando di conseguenza l’assistenza erogata e la qualità delle cure.
PAROLE CHIAVE: dolore, pronto soccorso, protocollo, terapia antidolorifica, triage.
RIASSUNTO
Descriviamo il caso di una paziente con sindrome dolorosa regionale complessa di tipo I (CRPS-I), a livello dell’arto superiore sinistro, secondaria a infiltrazione del plesso brachiale sinistro da carcinoma mammario, trattato con blocco del plesso brachiale, continuo, per via infraclaveare.
PAROLE CHIAVE: sindrome dolorosa regionale complessa, blocco del plesso brachiale, continuo per via infraclaveare, carcinoma mammario.