Domenica 26 maggio si è celebrata la XXIII Giornata Nazionale del Sollievo, istituita il 24 maggio 2001, con direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Salute pro tempore, prof. Umberto Veronesi, per «promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo giovarsi di cure destinate alla guarigione». La Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti è uno dei tre enti promotori della Giornata, insieme al Ministero della Salute e alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
Proponiamo alcune riflessioni di Milena Muro, infermiera competente nella gestione del dolore presso il reparto di Terapia Antalgica e Cure Palliative della Città della Salute e della Scienza di Torino, Presidente ASIECI (Associazione Scientifica Infermieri Esperti Comunicazione Ipnotica) e membro del Gruppo di Studio Pain Nursing dell’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore, AISD.
“come stai?”
“sollevato”
“sollevato?”
“Sì perché il rilassamento è importante ma il sollevamento dai dolori è un’altra cosa”
Questa la risposta di un paziente dopo aver sperimentato una tecnica antalgica di comunicazione ipnotica.
Moltissimi sono gli anni che mi vedono Infermiera competente nella gestione del dolore presso il reparto di Terapia Antalgica e Cure Palliative della Città della Salute e della Scienza di Torino.
Sostenere ogni azione e scelta con dati scientifici, con metodi e strumenti propri, che siano scale di valutazione, processi diagnostici, clinici-assistenziali, analisi dei rischi, valutazione dei bisogni nella loro complessità, è oltre che una necessità, anche un dovere morale.
Oltre ad utilizzare quel discernimento cognitivo propri della nostra disciplina, ritengo che un infermiere che attua tutte queste sue competenze specifiche, debba innanzitutto tener presente l’obiettivo: il prendersi cura degli assistiti e garantirgli il miglior benessere possibile. Per questo sono stata felice di festeggiare “La giornata del sollievo” istituita a maggio da ormai 22 anni, perché rispetta a pieno l’articolo del nostro codice deontologico:
L’infermiere presta particolare attenzione alla cura del dolore e al fine vita.
Sull’attenzione al fine vita ha già detto molto bene l’articolo della F.N.O.P.I. su cui nulla ho da aggiungere. Ritengo altresì necessaria una riflessione e la necessità di rispondere ancora una volta al codice deontologico che è supporto e indirizzo del mio agire. Una riflessione su quella parte dell’articolo dove definisce la necessità da parte dell’infermiere di porre l’attenzione alla cura del dolore.
Codice Deontologico dell’infermiere ART. 18 – DOLORE
L’Infermiere previene, rileva e documenta il dolore dell’assistito durante il percorso di cura. Si adopera, applicando le buone pratiche per la gestione del dolore e dei sintomi a esso correlati, nel rispetto delle volontà della persona.
Garantire la migliore salute possibile, significa impegnarsi molto nello sviluppo di una competenza sulla gestione dell’esperienza dolore. Significa impegnarsi anche nella formazione di un nuovo paradigma che è ancora lontano dai nostri luoghi di cura.
«promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo giovarsi di cure destinate alla guarigione» (link) bellissimo proposito, mi permetto di dissentire solo sul limite scritto in quest’intento; la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale dovrebbe essere in favore di tutti coloro che vivono l’esperienza dolore nel loro percorso di cura e riabilitazione, così come le nostre azioni essere sempre a favore del sollievo del paziente.
Quel signore che ha vissuto un’esperienza di sollievo dal dolore, aveva una frattura del braccio e fortunatamente era ben lontano da ultimare il suo percorso vitale.
L’esperienza dolore accompagna ancora i percorsi di cura e una vera conoscenza della terapia antalgica in Italia è ancora un sapere di nicchia, persino tra i professionisti della salute. Gli infermieri dovrebbero essere coinvolti in prima persona oltre che nell’assistenza anche nell’informazione e nell’educazione ai malati che soffrono, visto la relazione di cura che hanno con questi, garantendo quel sollievo dal dolore che è oggi possibile.
Troppo spesso il collegamento controllo del dolore e cure palliative, rischia di dare un messaggio forviante ai pazienti, questi con la prescrizione di terapie del dolore, reagiscono allarmati da pregiudizi che creano immagini di scenari infausti. È necessario modificare il pregiudizio e promuovere un’informazione più aggiornata sul dolore e su come gestire quest’esperienza che incontriamo lungo il percorso della vita
L’AISD ha il proposito di studiare il dolore e di formare e aggiornare i professionisti della salute per una cooperazione multidisciplinare per migliorare le cure dei malati, allargando l’obiettivo a divulgare le conoscenze sulla gestione del dolore. Da molto tempo ormai il dolore è definito come esperienza ed anche per questo è importante avere un approccio multimodale e interdisciplinare di cura.
La conoscenza dei meccanismi con cui si esprime questa esperienza ci permette di avere una attenzione sempre più curiosa e aperta ai nuovi saperi, determinata e alla scoperta di nuovi approcci di cura. Il campo di studi di coloro che si occupano di dolore è davvero molto ampio e le diverse conoscenze ed esperienze arricchiscono il terreno fertile del sollievo dal dolore. Per questo sono felice di vedere che ogni giorno è possibile realizzare situazioni di benessere là dove il pregiudizio immagina esserci solo dolore.
Sono infermiera con una specializzazione in ipnosi clinica e nella clinica questo strumento spesso è stato risolutore di situazioni molto complesse.
Con A.S.I.E.C.I. divulghiamo la conoscenza dell’Ipnosi Clinica e della Comunicazione Ipnotica tra i professionisti della salute, con il proposito di sentire sempre più pazienti parlare di sollievo dal dolore.
La speranza è che ci siano sempre più giornate di sollievo nella vita di tutti noi.
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