Gestione del dolore in una paziente HIV positiva, affetta da cefalea secondaria: caso clinico

RIASSUNTO

La comparsa di cefalea in pazienti HIV-positivi è una delle condizioni morbose che conduce il paziente alle cure mediche. Il trattamento può essere sottovalutato e reso difficoltoso dal rischio di interazioni e reazioni avverse, dalla storia di abuso di sostanze di questi pazienti e dalla presenza di comorbidità. Il caso clinico descritto evidenzia la necessità di utilizzare in prima linea farmaci non oppiacei per il trattamento del dolore acuto in questi pazienti, ricorrendo soltanto in caso di dolore severo o insuccesso delle terapie precedenti, ad oppiacei forti, da somministrare per il minor tempo e al minor dosaggio possibile.
cefalea, dolore, paziente HIV-positivo

Parole chiave: cefalea, dolore, paziente HIV-positivo

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La possibilità di rilevare il dolore in bambini di culture diverse: indagine pilota per un nuovo strumento

RIASSUNTO

La valutazione del dolore nel bambino rappresenta un difficile banco di prova per tutti i professionisti sanitari. Il bambino è infatti un assistito particolare, è una persona in continua evoluzione fisica, psichica, cognitiva e relazionale e ciò condiziona in maniera importante sia la scelta dei metodi e degli strumenti per la valutazione del dolore che le strategie per l’uso degli stessi. Vari sono gli strumenti che la letteratura propone senza dare uniformità e interculturalità. La comunicazione è fondamentale per la professione infermieristica se si vuole valutare o trattare il dolore soprattutto nei bambini. Nell’era della globalizzazione diventa impensabile non poter comunicare adeguatamente circa un parametro così importante. Lo studio pilota presentato cerca di dare una risposta a questa necessità, per poter valutare l’intensità del dolore in maniera efficace, in più lingue, per bambini di più di 3 anni di età, con uno strumento semplice, tascabile ma anche tecnologico.

Parole chiave: bambini, dolore, infermieristica transculturale, misurazione del dolore, scala del dolore

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La valutazione del dolore in geriatria: l’anziano con deficit cognitivi

RIASSUNTO

La valutazione del dolore rappresenta un atto indispensabile della cura del paziente ancorché anziano e con deficit cognitivi. La presenza di declino cognitivo è un fattore predittivo di scarso controllo del dolore, soprattutto per la difficoltà di valutarne la presenza e per la diffusa convinzione che l’avanzamento dell’età determini una riduzione della sua percezione ed intensità. L’autovalutazione del dolore (self-report) risulta l’indicatore più attendibile ma la sua applicazione non è possibile nelle persone con declino cognitivo in stadio moderato e avanzato di malattia.
La capacità quindi di attenta osservazione e di ascolto di chi si prende cura di esse e l’utilizzo di strumenti adeguati per la valutazione del dolore risultano fondamentali per gli operatori che curano pazienti anziani affetti da demenza.

Parole chiave: anziano, deterioramento cognitivo, dolore

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Il massaggio terapeutico come trattamento coadiuvante per il “dolore totale” nel paziente oncologico in fase avanzata

RIASSUNTO

Un considerevole numero di pazienti oncologici affetti da dolore totale si affida, in aggiunta alla convenzionale terapia medica, a terapie complementari, nella speranza di ridurre lo stress, il dolore e la fatigue strettamente connessa ad essi. Attraverso questa rassegna della letteratura, condotta consultando le banche dati PubMed, Google Scholar, Scirus e le Linee Guida AIOM 2010, si è cercato di evidenziare quanto il massaggio possa contribuire alla riduzione del dolore totale e ad un miglioramento della qualità di vita.

Sono stati considerati gli articoli pubblicati negli ultimi 5 anni, relativi a campioni umani adulti di sesso maschile e femminile. Sono stati ritenuti appropriati 6 articoli, rispondenti a tutti i criteri di selezione. In tutti gli studi si è evidenziata una riduzione della sintomatologia che caratterizza il dolore totale, che perdurava dalle 16 alle 48 ore successive al trattamento. Ciò nonostante non si è ancora raggiunta un’evidenza scientifica, sono pochi gli studi condotti e i dati finora raccolti non sono clinicamente significativi. Il massaggio non può quindi ancora essere incorporato nella medicina convenzionale, tuttavia, la letteratura sembra dimostrare una notevole riduzione del dolore, un miglioramento dell’umore e una riduzione dell’ansia, con conseguente miglioramento della qualità di vita, seppure a breve termine.

Parole chiave: cancro, dolore, massaggio, terapia

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La valutazione del dolore in geriatria: l’anziano senza deficit cognitivi

RIASSUNTO

Il dolore, fenomeno complesso e soggettivo vissuto in modo unico da ogni individuo, nella persona anziana viene spesso sottostimato e di conseguenza sottotrattato.
Una delle ragioni del sottotrattamento deriva dalla mancanza di rilevazione per la difficoltà dell’anziano di riferire il proprio dolore e per la difficoltà degli operatori nell’utilizzare strumenti di valutazione adeguati alle abilità cognitive del paziente. Di conseguenza il dolore non trattato determina il peggioramento della qualità di vita dei pazienti e può causare: riduzione delle relazioni sociali, depressione, ansia, ipo/malnutrizione, disturbi del sonno, aumento della disabilità e maggiore ricorso ai servizi sanitari e sociali. Si evidenzia quindi l’esigenza di individuare strategie in grado di valutare il dolore come un’esperienza multi determinata nella quale interagiscono costantemente fattori fisiologici, psicologici e sociali. Comprendere e quantificare le variabili coinvolte rappresenta il primo passo fondamentale per identificare le modalità di intervento più opportune per ciascuna persona.

Parole chiave: anziano, dolore, strumenti di valutazione

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