Gli aspetti medico-legali della valutazione del dolore come malattia non solo sono stati uno dei temi presentati al 38° Congresso nazionale Associazione Italiana per lo Studio del Dolore (Bari, 28-30 maggio 2015), ma diventeranno tema di approfondimento grazie alla costituzione di un Tavolo congiunto di lavoro tra l’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore e la Società Italiana di Medicina Legale e delle assicurazioni.
Lo hanno annunciato nel corso del Congresso il prof. Alessandro Dell’Erba, Professore Straordinario di Medicina Legale, Università degli Studi di Bari e relatore al simposio, e il prof. Stefano Coaccioli, vicepresidente AISD e direttore della Clinica Medica e Generale e Terapia Medica dell’Ospedale di Terni-Università di Perugia, Polo Didattico-Scientifico di Terni.
In ambito medico-legale esistono infatti delle difficoltà nella valutazione del dolore come malattia, quando non si abbiano evidenze tangibili e concrete, al contrario di quanto avviene nelle altre condizioni di malattia con diagnosi e stadiazione confermate da indagini di laboratorio e strumentali, che ne permettono una sostanziale valutazione oggettiva. Per fare un esempio concreto del problema, le attuali tabelle di invalidità civile prevedono un valore assegnato all’artrite pari al 50%, ma nel contempo non inquadrano per nulla la fibromialgia o il dolore da sensibilizzazione centrale. La difficoltà di inquadramento tabellare del dolore è un fatto che ancora persiste in Italia, nonostante recenti disposizioni legislative come la legge 38/2010 abbiano previsto atti migliorativi.
Il Tavolo congiunto AISD-SIMLA analizzerà lo scenario italiano per far emergere una serie di proposte e di atti migliorativi e per realizzare un percorso di valutazione del dolore in ambito medico-legale.