I test sensoriali quantitativi (QST) sono uno strumento promettente per la fenotipizzazione del dolore. Il QST rappresenta un gruppo di test psicofisici clinici che quantificano la funzione somatosensoriale valutando le soglie sensoriali e la tolleranza delle fibre nervose del tessuto cutaneo o muscolare del paziente a una serie di stimoli standardizzati.
Diversi studi hanno confermato l’utilità del QST nella ricerca, per la diagnosi, la valutazione e il monitoraggio dei deficit somatosensoriali. L’Initiative on Methods, Measurement, and Pain Assessment in Clinical Trials (IMMPACT) e il consenso dello Special Interest Group on Neuropathic Pain (NeuPSIG) raccomandano entrambi l’uso del QST per il profilo sensoriale, per migliorare i risultati del trattamento e la progettazione degli studi clinici.
Tuttavia, il QST non è ancora stato ampiamente accettato nella pratica clinica. Uno dei motivi è che il QST richiede personale qualificato per ottenere dati di alta qualità. I medici spesso non sanno come eseguire il QST, interpretare i risultati e non sono consapevoli dell’utilità del test.
La review di illustra le applicazioni cliniche e di ricerca del QST, discute l’attuale evidenza del suo utilizzo e include video di formazione che dovrebbero consentire ai medici di sviluppare le conoscenze e le competenze necessarie per integrare il QST nell’assistenza clinica e nella ricerca.
Come spiegano gli autori dell’articolo pubblicato sul British Journal of Anaesthesia, il dolore è un fenomeno complesso che raggruppa elementi biologici, sociali e psicologici. La gestione del dolore, soprattutto di quello cronico, è impegnativa a causa della grande variabilità tra i pazienti nella risposta agli analgesici, che si traduce in un numero elevato di farmaci necessari per trattare le singole condizioni. Questa variabilità nella risposta al trattamento è probabilmente dovuta all’eterogeneità dei processi fisiopatologici coinvolti nella transizione dal dolore acuto a uno stato cronico. I processi di sensibilizzazione periferica e centrale e la ridotta attività delle vie centrali di inibizione del dolore aumentano la nocicezione e influenzano il fenotipo clinico.
La fenotipizzazione clinica del dolore è quindi un passo importante per capire se la natura e l’intensità del dolore sono modulate da processi periferici e centrali. I trattamenti del dolore possono essere più efficaci se personalizzati in base a fenotipi clinici misurabili piuttosto che basarsi sulla diagnosi. (Milena Muro)
van Driel MEC, Huygen FJPM, Rijsdijk M. Quantitative sensory testing: a practical guide and clinical applications. BJA July 02, 2024. DOI:https://doi.org/10.1016/j.bjae.2024.05.004