Un passo importante per il riconoscimento
del dolore cronico come una reale sfida, non solo per i pazienti e i medici, ma anche per le Istituzioni, i politici e i decision-maker di tutta Europa
Per sollecitare interesse e creare consapevolezza sul problema del dolore cronico è nata la Pain Alliance Europe (PAE), presentata ufficialmente a Bruxelles il 29 novembre 2011, all’interno del Parlamento Europeo, alla presenza di numerosi esponenti dei principali partiti politici, di un rappresentante dell’ufficio del Commissario John Dalli e del Presidente dell’EFIC, la Federazione Europea delle Associazioni per lo Studio del Dolore.
Questa nuova Alleanza di Pazienti rappresenta una rete di 18 Organizzazioni Non Governative in rappresentanza di 11 Paesi europe. Il presidente in carica è Gina Plunkett, Presidente della Chronic Pain Ireland, ella stessa affetta da dolore cronico.
Un Europeo su quattro soffre di dolore cronico severo, 100 milioni solo nei 27 Paesi dell’Unione Europea, la metà dei quali non riceve alcun trattamento o addirittura non viene presa sul serio.
Il dolore cronico produce enormi costi per la società, sia costi diretti in termini di assistenza sanitaria e sociale, che costi indiretti in termini di impossibilità a svolgere un lavoro per pazienti e care-giver. Il 21% dei pazienti europei affetti da dolore cronico è impossibilitato a lavorare, e tra questi, il 61% ha dichiarato che la malattia ha fortemente condizionato il proprio status a livello lavorativo. Secondo il Pain Proposal European Consensus Report, il dolore cronico costerebbe all’Europa 300 miliardi di euro all’anno. La prevalenza del dolore cronico severo è più alta in Norvegia, seguita da Polonia e Italia.
La Pain Alliance Europe si propone di sensbilizzare i governi europei perché riconoscano il dolore quale condizione che incide fortemente sulla qualità della vita. Per non parlare dei miliardi di euro che gravano ogni anno sull’economia europea, in termini di ore di lavoro perse a causa della malattia.